Responsabile scientifico
Prof.ssa agg.
Carla Gubert
carla.gubert@unitn.it
Laboratorio sulle riviste del Novecento
Dipartimento di Lettere e Filosofia
Via Tommaso Gar, 14
38122 Trento - Italia
+39 0461 281110
Partner Scientifici:
Lo Spettatore italiano
Direttori: Giuseppe Bottai, Arnaldo Frateili
Anno primo: 1924
Mese primo: maggio
Anno ultimo: 1924
Mese ultimo: ottobre
Periodicità: quindicinale N.
N. fascicoli: 10
Scheda a cura di Maria Clotilde Angelini
«Lo spettatore italiano» – sottotitolo ‘Rivista letteraria dell’Italia nuova’ – nasce a Roma il 1° maggio 1924. Con periodicità quindicinale, «esce il 1° e il 15 di ogni mese», si legge sull’ultima di copertina, è stampato dalle «Industrie Grafiche Romane, via dei SS. Quattro, 26 – B – Roma»; ne sono direttori Giuseppe Bottai e Arnaldo Frateili, gerente responsabile Arturo Della Rossa (la Direzione e l’Amministrazione in Via dell’Orso, n. 28 a Roma). Ogni numero costa Lire 2,50; un trimestre Lire 14,50, un semestre Lire 28 e l’abbonamento annuale Lire 55. Il formato è di cm 23,2x14,2.
Sul frontespizio del primo numero la testata e il sottotitolo; dal secondo numero sono aggiunte le indicazioni dell’annata, del numero, del trimestre e la data. Progressiva la numerazione dei fascicoli sulla copertina; non così sul frontespizio, in cui il primo numero del secondo trimestre è n. 1 (sulla copertina n. 7); per un errore, la copertina del n. 12 reca «n. 6» come il frontespizio. Ogni fascicolo ha circa 70 pagine con numerazione progressiva per trimestre.
Bottai, che del periodico era stato l’ideatore, ne è il “direttore politico” (a lui soprattutto il compito di reperire i finanziamenti) mentre Frateili si occupa della conduzione pratica, in particolare dei rapporti con i collaboratori.
«Lo spettatore italiano», creato per affiancare – come rivista letteraria – «Critica fascista», diretta dallo stesso Bottai, e con l’intento di avere a Roma l’equivalente della parigina «Nouvelle Revue Française», ha vita difficile fin dall’inizio, sia per la scarsa disponibilità di fondi (problema che, come testimonia Frateili, si presenta già dopo il terzo numero) sia per i vari, e diversi, impegni politici di Bottai nella particolare e difficile situazione che si era determinata – anche all’interno del fascismo – con il delitto Matteotti. Il foglio romano, che vive proprio a cavallo del drammatico avvenimento, dopo aver interrotto la regolare periodicità quindicinale (mensili i numeri 8-9 e 10-11) chiude con il dodicesimo numero del 15 ottobre.
Elemento caratterizzante della rivista sono le numerose sezioni-rubriche che ne occupano parte cospicua: la “Rassegna del libro italiano” (curata da Alberto Cecchi per la narrativa e da Corrado Pavolini per la poesia, ma anche – tra gli altri – da Francesco Flora, Alberto Savinio, Pietro Pancrazi); la “Rassegna delle letterature straniere” (a cura di Emilio Cecchi la letteratura inglese, di Giuseppe Ungaretti quella francese, di Alberto Spaini la tedesca, di Ettore Lo Gatto quella russa, di Giuseppe Ravegnani e Ettore De Zuani la spagnola; vari, inoltre, gli scritti sulle letterature straniere minori, quali la boema, lettone, finlandese, polacca, ucraina etc.); la “Rassegna drammatica” a cura di Stefano Landi e Umberto Fracchia, la “Rassegna tecnica teatrale” di Anton Giulio Bragaglia, le “Note d’Arte” di Cipriano Efisio Oppo e la “Rassegna musicale” di Mario Labroca.
Ampio spazio, oltre l’apposita “Rassegna”, è riservato alla letteratura straniera con la pubblicazione sia di pagine d’autore sia di saggi critici; da segnalare, tra l’altro, poesie di di Robert Browing e John Keats nella traduzione di Luigi Siciliani e un racconto di Joseph Conrand tradotto da Henry Furst.
Nei pochi mesi di vita «Lo spettatore italiano» registra, oltre ai già citati curatori delle “Rassegne”, gli interventi dei più noti critici e scrittori del momento, tra cui Antonio Baldini, Silvio D’Amico, Luigi Pirandello, Umberto Saba, Alfredo Panzini, Grazia Deledda, Massimo Bontempelli, Lorenzo Montano, Nino Savarese, Sibilla Aleramo, Lorenzo Viani, Ardengo Soffici (autore del programma nel primo numero), Walter Cesarini Sforza (con la rubrica “Vita dello spirito”).
Fascicoli
Lo Spettatore italiano: anno 1924 fascicolo 01
Fascicolo 01 dell'anno 1924 per la rivista Lo Spettatore italiano.
Lo Spettatore italiano: anno 1924 fascicolo 02
Fascicolo 02 dell'anno 1924 per la rivista Lo Spettatore italiano.
Lo Spettatore italiano: anno 1924 fascicolo 03
Fascicolo 03 dell'anno 1924 per la rivista Lo Spettatore italiano.
Lo Spettatore italiano: anno 1924 fascicolo 04
Fascicolo 04 dell'anno 1924 per la rivista Lo Spettatore italiano.
Lo Spettatore italiano: anno 1924 fascicolo 05
Fascicolo 05 dell'anno 1924 per la rivista Lo Spettatore italiano.
Lo Spettatore italiano: anno 1924 fascicolo 06
Fascicolo 06 dell'anno 1924 per la rivista Lo Spettatore italiano.
Lo Spettatore italiano: anno 1924 fascicolo 07
Fascicolo 07 dell'anno 1924 per la rivista Lo Spettatore italiano.
Lo Spettatore italiano: anno 1924 fascicolo 08/09
Fascicolo 08/09 dell'anno 1924 per la rivista Lo Spettatore italiano.
Lo Spettatore italiano: anno 1924 fascicolo 10/11
Fascicolo 10/11 dell'anno 1924 per la rivista Lo Spettatore italiano.
Lo Spettatore italiano: anno 1924 fascicolo 12
Fascicolo 12 dell'anno 1924 per la rivista Lo Spettatore italiano.
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